Nella carta a fianco il puzzle delle etnie nel Sudan
Abbiamo scritto più volte sulla complessa vicenda del Sudan. Chi ha avuto modo di leggere i nostri articoli sui numerosi focolai di conflitto di questo immenso stato africano, sa che non abbiamo creduto che l’indipendenza formale del Sud Sudan, sancita col referendum del gennaio scorso, avrebbe davvero portato la pace in questo paese martoriato. Martoriato sì dalle lotte intestine tra i diversi gruppi etnici, tra le svariate tribù, ma sul cui fuoco soffiano le grandi potenze imperialistiche, allo scopo di spoliare il paese delle sue grandi risorse, non solo petrolifere.
La nostra tesi è questa: queste potenze non si accontenteranno di aver staccato il Sud da Khartoum. Esse puntano a frantumare il paese in piccoli e deboli staterelli vassalli. Per questo, dicevamo, continueranno a sostenere non solo le guerriglie nel Darfur, ma pure quelle del Kordofan, dei Monti Nuba, del Nilo Blu, come pure delle province orientali che si affacciano sul Mar Rosso.
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